A scuola

Per chi si chiedesse dove sono sparita in questi due giorni… sono stata a scuola.
A Bologna a imparar la sfoglia.

E’ meraviglioso infilare le mani nella farina. Appiccicarle di uova. Impastare fino ad avere male alle braccia.
Roba da decidere di cambiare vita.
Di nuovo.

E ho pensato ad Alf**, chiuso nel suo albergo da ricostruire.
Ché avrei avuto voglia di capitargli tra capo e collo, ma à stato impossibile, visto che ben si guarda dal fare avere suoi recapiti.
Prezioso come sempre,

L’aperitivo me lo sono preso con qualcun altro.
Ecco.

10 commenti

Archiviato in Fabulae

10 risposte a “A scuola

  1. Aspettiamo trepidanti di poter assaggiare la tua sfoglia.
    Pure io ho un sogno nel cassetto: fare il cuoco.
    Se decidessi di aprire un ristorante, fammelo sapere. Mi accontento anche di fare il lavapiatti, tanto per cominciare…

  2. applausi a scena aperta. per la scuola e per la decisione.

  3. Io ho gestito per alcuni mesi il Pub di mio fratello, il King George, quando lui s’è fratturato l’anca a seguito di uno strano incidente stradale (è riuscito a rovesciarsi con un furgoncino Suzuki su una salita deserta alle 4 del mattino, e la ragazza che era con lui ha riportato contusioni alla testa… a seguito dell’urto di detta testa col di lui bacino; in famiglia s’è preferito non indagare ulteriormente sull’esatta dinamica dell’incidente…)

    È stata un’esperienza interessante, anche se gli orari erano abbastanza assurdi. Le ragazze che servivano ai tavoli erano tutte studentesse universitarie ed è stato necessario insegnare loro a spillare correttamente la birra e a metterla nel bicchiere giusto a seconda della tipologia (avevamo Tennents, Bass, Elephant e Guinness alla spina, più una WeissBier austriaca della quale non ricordo il nome e un’altra dozzina di marche in bottiglia), il cuoco era completamente pazzo come spesso, mi dicono, sono i cuochi veramente bravi e sapeva cucinare un goulash all’ungherese assolutamente strepitoso, pur essendo invece altoatesino, ed era bravissimo con i dolci; l’aiuto cuoca era una simpatica ragazza alta un metro e una mela, intelligentissima e molto brava a fare la pasta fresca, ravioli e tagliatelle in particolare.

    Finchè è durata, è stato un successone (musica irlandese dal vivo due volte la settimana, abbiamo sperimentato anche un gruppo di miei amici che suonavano heavy metal, han riempito il locale ma i vicini han protestato e c’han mandato i carabinieri) ma non credo lo rifarei.

  4. Non correte troppo!

    Io per ora voglio solo imparare a far la sfoglia… di qui a farlo diventare un lavoro ce ne vuole ancora… 🙂

  5. Beh, io più che altro cercavo di dissuadere l’amico Di-ge-wi-we-ha-li (sarebbe “aquila non vedente in Cherokee) dall’intraprendere l’esperienza.

    Comunque se impari a fare la sfoglia e prepari delle pappardelle come si deve io porto il ragù di cinghiale e il vino (Cannonau di Jerzu, of course).

  6. A quando organizzi una dimostrazione live delle tue nuove capacità? 🙂
    Io mi autoinviterei molto volentieri!

    —Alex

  7. Colez adorata
    immaginarti a far la sfoglia mi piace assaje: gli anelli in un cantuccio sul tavolaccio di legno, i capelli raccolti alla rinfusa, vestita con l’essenziale senza stravaganze, elegante come sei. Che meraviglia! 😀

    Io sto bene, tra un pò quando smetterò di “respirare estate” rimetterò le freneticissime (per ora) mani sulla tastiera e racconterò tutto; tutta la vita che ho voluto e vivo senza risparmiarmi. Avido!
    atraunpò
    tuo Alf**

  8. La sfoglia di Collezionediuomini.
    La sfoglia di Collezionediuomini.
    La sfoglia di Collezionediuomini.
    Ma lo vedi che sei una donna da sposare?
    Cumm’ s’adda fà cu ttè?

  9. fabio

    Giusto, le donne in cucina devono stare, è un buon inizio.

  10. E poi dicesi che l’uomo si prende per la gola, no?

Scrivi una risposta a collezionediuomini Cancella risposta